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domenica 17 novembre 2024

Indonesia/Russia. Manovre militari e politiche nei Mari caldi

Nella seconda settimana di novembre, da lunedì a venerdì scorso, le marine i di Indonesia e Russia hanno tenuto le loro prime esercitazioni militari congiunte nel Mar di Giava, al largo di Surabaya. La Russia ha inviato tre corvette, una petroliera, un elicottero e un rimorchiatore: uno schieramento modesto, ma politicamente significativo. Le esercitazioni sono svolte infatti appena due settimane dopo che Prabowo Subianto, ex generale e ministro della Difesa, ha assunto la presidenza dell’Indonesia.

Poiché è la prima volta che si tengono queste attività militari bilaterali con Mosca e l’Indonesia ha appena chiesto di entrare a far parte dei Brics – l’acronimo con cui è conosciuta la nuova alleanza fra Stati che vorrebbero sostituire il dollaro come moneta commerciale – analisti, ricercatori e politici hanno cominciato a farsi domande. Ovvero a chiedersi se la presidenza Prabowo, eletto nelle elezioni del febbraio scorso e insediatosi il 20 ottobre, segnerà un cambio di passo nella tradizionale neutralità del colosso del Sudest asiatico, che per decenni – durante la dittatura di Suharto – è sempre stato molto vicino agli Stati Uniti per poi scegliere la strada dell’equidistanza. Soprattutto, ci si chiede se Giacarta voglia far pendere l’ago della bilancia dalla parte russa, in un esercizio di difficile equilibrio che, sotto la presidenza del suo predecessore Joko “Jokowi” Widodo, si era giocato soprattutto sull’asse Cina-Stati Uniti…. (continua. Leggi tutto su IspiOnline)

In copertina: navi della marina indonesiana Tni-Al


sabato 2 novembre 2024

La casa di Mario Dondero: comprarla, farne un museo, conservare la memoria del grande fotografo italiano


C'è una raccolta fondi collettiva per acquisire la casa di Mario Dondero e farne un piccolo museo della fotografia a Fermo che appartenga a tutti noi. Anche una piccola somma può fare la differenza. Donate e divulgate

Leggi qui come fare una donazione e votarla come luogo del cuore Fai

sabato 5 ottobre 2024

Premio Gianni Rufini 2024


Ieri a Roma, grazie agli amici di Oxfam, ActionAid, Amnesty ed Msf abbiamo ricordato il grande lavoro di Gianni Rufini, un uomo a cui molti di noi erano legati da un grande affetto oltre che una potente stima professionale. Bella giornata di discussione su diversi temi (migranti, umanitario, giornalismo, neutralità) da ripetere. Ciliegina sulla torta di un bell’appuntamento, la cerimonia del premio Gianni Rufini 2024 consegnato da Patrick Zaki a Deepika Salhan, attivista che si batte per il riconoscimento del diritto di cittadinanza  per migliaia di giovani italiani e italiane de facto ma senza la parola magica sui documenti. 

Quando Deepika ha ricordato il viaggio di suo padre per venire nel Belpaese e il coraggio di sua madre nella lotta contro le forme di patriarcato, mi sono commosso e ho pianto – così si dice da noi contadini – come una vite tagliata. Gianni da lassù si sarà fatto una di quelle sue risate “a tutta bocca” che erano contagiose

giovedì 3 ottobre 2024

Il nostro ricordo di Gianni Rufini tre anni dopo


 
Amnesty International, ActionAid e Oxfam, in collaborazione con Medici Senza Frontiere, sono lieti di invitarti all’evento “Dialoghi su pace e diritti. Giornata in ricordo di Gianni Rufini” che si tiene domani a Roma venerdì 4 ottobre 2024, dalle ore 9.30 alle 17.30, allo Spazio Europa in via Quattro Novembre 149.

Una giornata ricca di spunti di riflessione e confronto sui temi delle guerre, delle crisi umanitarie e dei diritti delle persone migranti, argomenti che Gianni Rufini ha sempre sostenuto con passione e impegno. Per Lettera22 partecipiamo io e Paola Caridi
L’evento si concluderà con la consegna del “Premio Gianni Rufini per l’attivismo sui diritti umani,” conferito da Patrick Zaki.
Per accreditarti sarà sufficie

martedì 24 settembre 2024

Quanto è grande Bangkok


Q
uanto è grande Bangkok, una delle più tentacolari città dell’Asia e una sorta di capitale del Sudest asiatico? Quante anime racchiudono i suoi tanti quartieri dove la tradizione thai si mescola con quella cinese, birmana e persino occidentale?
Questa città apparentemente caotica e respingente, è piena di scorci, oasi, memorie e stratificazioni culturali che corrono lungo un fiume dove si affacciano mondi diversi.
Su una terrazza che guarda il Chao Phraya, il grande fiume della “città degli angeli”, due giornalisti italiani provano a raccontarla.

Emanuele Giordana, che frequenta Bangkok da quando era il retrovia della Guerra del Vietnam e il buen retiro di soldati e agenti americani, ne parla con Massimo Morello ( che su Bangkok ha appena pubblicato un libro per OgZero) giornalista e scrittore che ha scelto questa metropoli come residenza e scenario per i suoi racconti. Alla scoperta di tutto quello che non si vede ma in qualche modo c’è. Forse da sempre

Un podcast a due voci da oggi online: Ascoltalo qui 

Scritto e raccontato da Emanuele Giordana
Coordinamento editoriale: Tiziana Guerrisi
Producer: Sara Sartori
Post-produzione e musiche: Pietro Snider
Progetto grafico: Beatrice Cambarau
Coordinamento collana 11Decimi: Andrea Battistuzzi
Produzione Next New Media Srl. settembre 2024 ©️ tutti i diritti riservati.
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Nelle puntate precedenti: Frontiere di Tenebra Viaggio in Asia
Ascoltale qui


lunedì 9 settembre 2024

Benvenuti all'edizione 2024-2025 della Scuola di Giornalismo della Fondazione Basso


Come ogni anno parte a breve una nuova sessione (2024-2025) della Scuola di Giornalismo della Fondazione Basso, fondata ormai diversi anni fa da Maurizio Torrealta e Linda Bimbi e ora diretta dalla collega Marina Forti. E' una scuola sui generis dove, accanto alla tecnica (scrittura, fotografia, video, podcast e tutto il correlato), facciamo attenzione ai contenuti, accompagnando le lezioni con orientamenti sulla politica internazionale, l'etica giornalistica, la geografia delle relazioni mondiali, la parte giuridica e quella amministrativa, gli approfondimenti sui continenti, l'ambiente, il modo di condurre un'inchiesta o fare un reportage. Non dimentichiamo mai che siamo la Scuola della Fondazione Basso, un'istituzione nel vero senso della parola,  a cui siamo felici di appartenere.

Il corpo docente viene da esperienze diverse (la Rai, il mondo dei free lance - come nel mio caso - diverse testate, il pianeta della radiofonia, la pubblica amministrazione). Non è una scuola per dire "come si fa" ma un corso per dire che "si potrebbe fare così". Il resto dovete metterlo voi studenti, la vostra passione, curiosità, autonomia. Ci teniamo a sviluppare queste doti che sono al base del nostro mestiere. Benvenuti dunque.

Tutte le informazioni le trovate qui

Emanuele Giordana è con Paolo Affatato il docente di tecniche di scrittura