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domenica 20 giugno 2021
venerdì 18 ottobre 2019
Vi presento l'Atlante delle guerre

Facciamo un brutto lavoro: contiamo le guerre. Da una decina d’anni a questa parte pubblichiamo un volume che si chiama “Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo”. Un annuario della morte. Un bilancio dell’orrore che si chiama guerra. Non è ovviamente solo un lavoro da becchini contabili. Cerchiamo di far sapere dove si combatte, quali motivazioni portano a una crisi, a guerre e conflitti di alta o bassa intensità. In questi giorni, ad esempio, facciamo i conti in tasca all’Europa sulla questione dell’invasione curda. E facciamo tutto questo grazie al lavoro di giornalisti e attivisti e al sostegno di istituzioni, associazioni e anche di qualche imprenditore che mette i suoi soldi al servizio della società civile. Il 19 ottobre a Trento presentiamo la nona edizione dell’Atlante e tre importanti novità che si devono al sostegno di due associazioni attive nel settore delle emergenze e della difesa delle vittime di guerra e a quello di un imprenditore illuminato (Montura), che anziché investire in pubblicità sostiene l’associazionismo e il volontariato italiano.
Facciamo un lavoro difficile e che va documentato anche con le immagini. Così la prima novità è l’inaugurazione della mostra Wars, un concorso fotografico la cui premiazione è già avvenuta il 5 ottobre a Ferrara all’interno del Festival di Internazionale. La giuria internazionale del premio – diretto da Fabio Bucciarelli e dall’ideatore del progetto Atlante Raffaele Crocco - ha vagliato le oltre cento proposte di reportage arrivate da 36 Paesi. Hanno vinto una fotografa francese, un fotoreporter spagnolo e uno kashmiro. Un fotografo palestinese ha ricevuto una menzione speciale. La mostra girerà per l’Italia in diverse città ma anche piccoli Comuni, magari parlando ogni volta di una guerra diversa: anche di quelle fuori dai riflettori della cronaca delle trenta che abbiamo contato assieme a 18 situazioni di crisi.
La seconda novità è un’edizione speciale in inglese dell’Atlante che vedrà la luce a febbraio 2020. Si tratta di un’edizione ridotta, ma che ci consentirà di cominciare a far conoscere l’Atlante anche all’estero. Lo dobbiamo al sostegno dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra Anvcg). Infine, accanto alla collaborazione con singoli giornalisti e fotoreporter e alle associazioni di giornalisti, Atlante ha anche un antico sodalizio con le Ong italiane, che sono spesso preziose fonti primarie dal terreno. Da quest’anno la terza novità è la collaborazione con Intersos, specializzata in emergenze. Ci rende possibile integrare le schede Paese, gli articoli sul sito e le infografiche che costituiscono i pilastri sui cui si basa il nostro lavoro redazionale.
Alla fine facciamo anche un bel lavoro. Ai conflitti documentati continuiamo a legare – da un paio d’anni - un ‘tentativo di pace’, non sempre e non solo istituzionale: esperienze positive legate alla situazione in corso e che vengono segnalate dagli studenti del corso in Sviluppo economico, cooperazione internazionale e gestione dei conflitti coordinati da Giovanni Scotto (Scienze Politiche, Firenze). E’ un legame importante con l’università che per noi è prezioso. Come preziosi restano i contributi e le analisi di Unhcr, Banca Etica, Amnesty International, del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra e dell’Associazione indipendente di giornalisti “Lettera22”. E’ il modo di trasformare l’aritmetica della guerra in una speranza per cui val la pena di continuare a lavorare.
Questo articolo è apparso su Dinamopress
mercoledì 16 ottobre 2019
domenica 29 settembre 2019
Sconfinate in 6 minuti e mezzo

Si possono raccontare i confini in 6 minuti e mezzo?
Ci abbiamo provato grazie all'aiuto di David Assael e dell'associazione LechLechà
che ce ne ha fornito l'opportunità
lunedì 23 settembre 2019
martedì 31 luglio 2018
martedì 24 ottobre 2017
Il Califfo asiatico a Roma giovedi 26 ottobre alle 18
Il Califfo a Roma: una presentazione organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio
26 ottobre 2017 ore 18.00
modera: Valeria Martano
A oriente del Califfo
A est di Raqqa: il progetto dello Stato Islamico per la conquista dei musulmani non arabi
a cura di
Emanuele Giordana
con la collaborazione di
Lettera 22
Rosenberg&Sellier 2017
Non è un libro solo sullo Stato Islamico.
Il progetto di al-Baghdadi è infatti anche quello di estendere i confini di un neo-Califfato all’intera comunità sunnita oltre il mondo arabo e le conflittuali aree asiatiche appaiono un terreno ideale. Il caso afgano, la guerra sempre sotto traccia tra India e Pakistan, il revivalismo islamico presente in Caucaso e in Asia centrale, come nelle province meridionali della Thailandia o nel Sud filippino segnato dal contrasto tra governo e comunità musulmane; nell’arcipelago indonesiano, che è la realtà
musulmana più popolosa del pianeta, come nel dramma dei rohingya, cacciati dal Myanmar in Bangladesh. Al di là del progetto del Califfo, ci si chiede perché e con quali strumenti il messaggio ha potuto funzionare, qual è il contesto e quale l’entità del contrasto con al-Qaeda per il primato del jihad.
Un libro che si chiede cosa potrà restare del messaggio di al-Baghdadi, anche dopo la caduta di Raqqa, in paesi così distanti dalla cultura mediorientale; cosa ha spinto un giovane di Giacarta, di Dacca o del Xinjang a scegliere la spada del Califfo?
Lettera22 è un’associazione tra freelance specializzata da 25
anni in politica internazionale. Alcuni dei suoi membri fanno
anche parte dell’agenzia China Files.
26 ottobre 2017 ore 18.00
modera: Valeria Martano
A oriente del Califfo
A est di Raqqa: il progetto dello Stato Islamico per la conquista dei musulmani non arabi
a cura di
Emanuele Giordana
con la collaborazione di
Lettera 22
Rosenberg&Sellier 2017
Non è un libro solo sullo Stato Islamico.
Il progetto di al-Baghdadi è infatti anche quello di estendere i confini di un neo-Califfato all’intera comunità sunnita oltre il mondo arabo e le conflittuali aree asiatiche appaiono un terreno ideale. Il caso afgano, la guerra sempre sotto traccia tra India e Pakistan, il revivalismo islamico presente in Caucaso e in Asia centrale, come nelle province meridionali della Thailandia o nel Sud filippino segnato dal contrasto tra governo e comunità musulmane; nell’arcipelago indonesiano, che è la realtà
musulmana più popolosa del pianeta, come nel dramma dei rohingya, cacciati dal Myanmar in Bangladesh. Al di là del progetto del Califfo, ci si chiede perché e con quali strumenti il messaggio ha potuto funzionare, qual è il contesto e quale l’entità del contrasto con al-Qaeda per il primato del jihad.
Un libro che si chiede cosa potrà restare del messaggio di al-Baghdadi, anche dopo la caduta di Raqqa, in paesi così distanti dalla cultura mediorientale; cosa ha spinto un giovane di Giacarta, di Dacca o del Xinjang a scegliere la spada del Califfo?
Lettera22 è un’associazione tra freelance specializzata da 25
anni in politica internazionale. Alcuni dei suoi membri fanno
anche parte dell’agenzia China Files.
martedì 28 febbraio 2017
Appuntamenti jihadisti il 1 marzo (a Milano)

--------------- Milano ore 18 ------
Arcipelago jihad. Lo Stato islamico e il ritorno di al-Qaeda
domani a 1 marzo, 2017@18:00–19:30
un libro di i Giuliano Battiston
Quartiere Isola, in via Carmagnola 4 angolo via Pepe.
con Andrea Carati, Università degli Studi di Milano
Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance
Emanuele Giordana, giornalista e saggista
ed Elisa Giunchi, Università degli Studi di Milano
Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, scrive per quotidiani e periodici tra cui “l’Espresso”, “il manifesto”, “pagina99” e “Lo straniero”. Esperto di Afghanistan, si occupa di islamismo armato, politica internazionale e globalizzazione. Per le edizioni dell'Asino ha pubblicato i libri-intervista Zygmunt Bauman. Modernità e globalizzazione (2009) e Per un’altra globalizzazione (2010).
----------------- ...più tardi a Seregno -------------
Incontro “Dentro il Jihadistan”
Perchè l’islam, non è il nemico
1 marzo 2017
Sala Minoretti
Circolo Culturale San Giuseppe
Via Cavour 25, Seregno
L’incontro verrà introdotto da Alberto Rossi (Pres. Il Caffè Geopolitico), e moderato in maniera
attiva da Lorenzo Nannetti (Resp. Scientifico Il Caffè Geopolitico).
Relatori: Emanuele Giordana (Giornalista e scrittore) e Arturo Varvelli (Analista, ISPI)
Gli orari verranno gestiti in maniera flessibile dai relatori e dal moderatore
21.00 – 21.15 Presentazioni e introduzione ospiti (A. Rossi)
21.15 – 22.15 interventi (circa 25 minuti totali per relatore)
Moderatore della serata sarà Alberto Rossi
La sala dove si svolge l’incontro è all’interno di una zona chiusa al traffico, è possibile parcheggiare
comunque nei pressi di via Cavour, nei pressi dell’incrocio con Corso Matteotti.
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