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martedì 10 giugno 2025

Viaggio all'Eden ...cinquant'anni dopo. Giovedi 12 giugno al Mudec


"Aia on the Road: viaggio all’Eden”
Giovedì 12 giugno, ore 18:30 al MUDEC (Milano)

                                                                                                                      Spazio delle Culture

A cura di: Centro di Cultura Italia – Asia “Guglielmo Scalise”

 

Qualche anno fa avevo messo mano ai miei ricordi di viaggio degli anni Settanta, i primi e forse quelli che mi hanno poi segnato anche nel mio lavoro. Ne riparlo volentieri (giovedi al Mudec), mentre sta per uscire "Asia criminale" (il giorno dopo in libreria!), perché ovviamente l'Asia di allora non è quella di oggi e nemmeno noi quelli di allora. Ma quel viaggio segnò quelli che in tanti consideriamo gli "Anni Luce" - per citare Gianni Galassi e Luca Formenton e un loro bellissimo libro-mostra - anziché, come si suol dire, gli "Anni di piombo". Gli esegeti di quel periodo presero a prestito il titolo di un film del 1981 di Margarethe von Trotta (Die bleierne Zeit) e plasmarono un racconto che evidenziava le tenebre anziché le luci. Ma gli anni Settanta del viaggio all'Eden erano luce pura che, come e forse più del 68, cambiarono la nostra vita.

 

Oggi non mettete l'argilla sulle pustole? Non mangiate il riso basmati? Non disdegnate la carne rossa? Non coniugate ayurveda, Steiner, Hahneman con l'allopatia? Non pensate a Gandhi? Non siete un filo ecologisti? Tutta roba che viene dagli Anni Luce che ci fecero scoprire come l'Asia non fosse solo l'Oriente misterioso di Salgari e Kipling... Partimmo orientalisti, tornammo asiatisti.

lunedì 3 dicembre 2018

Viaggi all'Eden sconfinati a Crema. La mia città

Comune di Crema - Assessorato alla Cultura- Turismo e Pari Opportunità
Associazione culturale Orizzonti Nomadi – L’Angolo dell’Avventura sezione di Crema

Il viaggio attraverso le immagini
Reportage di viaggiatori
Ciclo di videoproiezioni a Crema
Gli incontri si terranno nella Sala Cremonesi
presso il Centro Culturale Sant’Agostino via Dante, 48 e
la Sala Alessandrini Via Matilde Di Canossa

Ore 21,00 – INGRESSO LIBERO
La serata si terrà nella Sala Cremonesi presso il centro Culturale Sant’Agostino a Crema .

Martedì 4 dicembre 2018 DA MILANO A KATMANDU e SCONFINATE. Storie di frontiere e confine. Presentazione libri e videoproiezione di Emanuele Giordana.

Com'è cambiato l'Oriente e, soprattutto, il nostro modo di viaggiare nei  paesi dove si leva il sole?
Emanuele Giordana, intervistato dalla giornalista Mara Zanotti, prova a raccontare cosa è stata negli anni Settanta la scoperta dell'Asia da parte di una generazione  che - nella ricerca spirituale o semplicemente per voglia di avventura - aprì una strada, a piedi, che sarebbe poi stata battuta dal grande turismo di massa.  Ma oltre al turismo e al piacere del viaggio, l'Occidente scoprì a livello di massa la spiritualità orientale, lo yoga, le medicine alternative indiane o cinesi, la letteratura sino allora ignorata e persino un nuovo modo di vestire e mangiare. Il racconto si svolge ricordando quel viaggio adolescenziale negli anni Settanta (descritto in Viaggio all'Eden uscito nel 2017 per Laterza) ripercorso poi 40 anni dopo da giornalista e ri-descritto  in Diario da Kabul (2010) e Sconfinate: storie di confini e terre di frontiera appena uscito per Rosemberg&Sellier. Durante la serata presenterà proprio questi suoi ultimi libri.



Gli appuntamenti di “Il viaggio attraverso le immagini” sono promossi dall’Associazione culturale Orizzonti Nomadi – L’Angolo dell’Avventura sezione di Crema
VI ASPETTIAMO NUMEROSI! Grazie per voler diffondere l'informazione

Info: andrec_mail@yahoo.it - angolodelviaggio@yahoo.it - tel 3392471060
www.angolodellavventura.com/regioni/lombardia/crema/index.htm
Facebook –L’angolo dell’avventura di Crema

mercoledì 18 aprile 2018

Viaggio all'Eden (via Torino)




Viaggio all'Eden
incontro con l'autore

Giovedì 19 aprile 2018 – ore 21.00 

Cascina Roccafranca di via Rubino 45 

 Torino

L’ANGOLO dell’AVVENTURA di TORINO ospiterà EMANUELE GIORDANA, giornalista e scrittore, per 10 anni voce di Radio3Mondo, autore di numerosi libri reportage di rilevante interesse.

EMANUELE, un viaggiatore di lungo corso, per passione e per lavoro, ricorda la rotta degli anni Settanta per Kathmandu: il Grande Viaggio in India fatto allora da ragazzo e ripercorso poi come giornalista a otto lustri di distanza. Ne è uscito un libro, un lungo racconto del percorso che portava migliaia di giovani a Kabul, Benares, Goa fino ai templi della valle di Kathmandu, che consente un racconto che si destreggia tra gli appunti presi allora su un quadernetto riemerso dalla polvere, esercizi di memoria e il confronto con le inevitabili trasformazioni di quei Paesi che, terminata l’epoca della Guerra fredda, sono stati attraversati da conflitti e anche da una nuova orda di invasori: i turisti che, dopo il Viaggio all’Eden dei frikkettoni, seguirono quella pista in gran parte però preferendogli alberghi lussuosi e viaggi superorganizzati con tutto il bene e il male che ciò comporta.

Il registro narrativo è doppio: c’è il ricordo tratteggiato con leggerezza e ironia tra droghe, sesso libero e scoperta di nuovi paesaggi e una zona d’ombra più riflessiva su cosa vuole dire “viaggiare” e sulle guerre. Una riflessione da condividere con chi si sente un viaggiatore ma troppo spesso teme di essere solo un bravo turista…

domenica 8 aprile 2018

Viaggio all'Eden (via Milano)


Presentazione con la preziosa guida di un amico che fece quel viaggio con me: Guido Corradi, geografo, docente e autore di testi di geografia e professore a contratto in Bicocca su geografia del turismo

lunedì 26 marzo 2018

Viaggio all'Eden (via Mas)


Asia - Viaggio ciclo al
MAS - Museo Arte e Scienza di Milano
Via Quintino Sella, 4, 20121 Milano MI
Telefono: 02 7202 2488

“Viaggio all’Eden, da Milano a Kathmandu”
Laterza

Lunedì 26 marzo, ore 18.15

Con Guido Corradi ed Emanuele Giordana





Il racconto, tra memoria e fascinazione orientale, del mitico viaggio in Asia che migliaia di giovani europei compivano negli anni Settanta aprendo la strada al turismo di massa sulle rotte indiane. Il libro e l'autore raccontano l'atmosfera d’allora durante la partenza a Milano e le varie tappe di quella che per molti assomigliò a una via crucis, per altri a un viaggio alla scoperta d’un continente ancora praticamente sconosciuto. Ma, ritornandoci quarant'anni dopo da giornalista, Giordana riflette anche su come sia cambiata l'Asia e su quel nuovo tipo di turismo che, oltre al fascino, cercava in Asia le risposte a una società in crisi - tra ribellione e voglia d’evasione - che Marcuse aveva definito "a una dimensione".
Un libro di viaggio ma anche vagamente celebrativo dell'epopea del Sessantotto.
L'autore ne discute con il geografo Guido Corradi.

martedì 20 marzo 2018

Viaggio all'Eden (via Vicenza)





Martedì 20 marzo, alle 20.45, alla Locomotiva, Centro dei Ferrovieri, in via Rismondo 2

Viaggio all’Eden. Da Milano a Kathmandu

con Emanuele Giordana, giornalista e scrittore, presidente dell'Associazione Afgana.


A cura dell’Associazione Culturale “L’Angolo dell’Avventura” in collaborazione con l'assessorato alla partecipazione. Info: www.locomotivaferrovieri.it, mail locomotivaferrovieri@gmail.com, tel.393 9412817

 Ingresso gratuito – Referente: Maurizio 339 8907558

sabato 23 dicembre 2017

Viaggio all'Eden a Roma nella tana di ESC



A Livre Esc Atelier

Via dei Volsci 159

Roma

alle 18.30

Presentazione di Viaggio all'Eden. Il mitico percorso dall'Europa a Kathmandu negli anni Settanta e quarant'anni dopo



Ne discute con l'autore Giuliano Battiston




Di seguito la sua recensione per il manifesto


Affascinanti utopie e scenari non allineati


SCAFFALE.
 «Il viaggio all'Eden», di Emanuele Giordana per Laterza, che verrà presentato sabato a
 Roma all'Esc, nell'ambito di Livre Festival


il manifesto 21.12.2017





«In origine fu Luca detto ’Paglia’. Prima con una Volkswagen Maggiolino, poi con mezzi di fortuna, aveva raggiunto Kabul via terra facendo all’inverso la stessa strada che gli australiani battevano da anni» attraversando l’Asia «verso le radici delle famiglie d’origine» in Europa. «Negli anni Settanta, invece, quel percorso à rebours iniziarono a farlo gli inglesi, i francesi, gli italiani».

Tra loro c’è Emanuele Giordana, ventenne «ancora imbesuito dalle tradizioni della borghesia illuminata lombarda» ma già roso dal tarlo della strada, bruciato «dalla passione per quel treno che partiva dalla Stazione Centrale e proveniva da Parigi diretto a Istanbul». Da lì la strada puntava verso l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan, l’India e il Nepal.

A KATHMANDU FINIVA la grande epopea che attraeva «viaggiatori scandinavi dalle gote rosse e i capelli d’un biondo quasi bianco, junkie francesi che imitavano Duchaussois», l’autore di Flash. Kathmandu il grande viaggio, «sfilacciati britannici dall’aria spiritata, spacciatori napoletani col passaporto contraffatto, signorini milanesi con kurta e pijama su cui esibivano maglioncini di cachemire».

TUTTI AFFETTI da «un contagio febbrile, irrefrenabile e trasversale», sintomo di una malattia che attraversava l’Europa: l’insofferenza per famiglia, matrimonio, fabbrica, sagrestia. Il desiderio di «liberare il mondo non solo dalle catene della fabbrica, ma da quelle che ci imprigionano nella vita quotidiana». L’ambizione di potersi liberare del proprio ego, attraverso la scoperta dell’’altro’ e delle droghe. L’utopia di un mondo diverso, non alienato, di una società ’organica’, non compromessa dall’individualismo e dal capitalismo. Da raggiungere in un altrove tanto immaginario quanto concreto e reale. Quell’Oriente riportato a Milano dal ’Paglia’ sotto forma di magliette ricamate, pipette, scatoline argentate acquistate a Kabul e rivendute davanti al liceo Carducci; raccontato nelle prime guide turistico-psicotrope che passavano di mano in mano nel bar Erika di via Montepulciano, evocato nel Siddartha di Hermann Hesse, nell’Autobiografia di uno yogi di Paramhansa Yogananda o nel film Cavalieri selvaggi di John Frankenheimer, girato nel 1972 in Afghanistan.

UNA DELLE METE PRINCIPALI de Il viaggio all’Eden, come recita il titolo dell’ultimo libro di Emanuele Giordana (Laterza, pp. 114, euro 16), che a quarant’anni di distanza è tornato su alcune di quelle strade polverose, e grazie a un meticoloso libretto di viaggio – «resuscitato un giorno per magia da un vecchio baule» –, agli appunti della memoria e al mestiere di narratore ha compiuto un esemplare «viaggio a ritroso, sospeso tra consapevolezza e incoscienza, stupore e soprattutto curiosità».

È un viaggio in cui la distanza da deficit diventa forza, scelta stilistica. La distanza tra il passato e il presente, tra la fascinazione orientalistica un po’ ingenua degli anni Settanta e la matura consapevolezza di oggi diventa infatti tensione tra due vettori narrativi, opposti ma complementari. Il viaggio di allora è un continuo guardare avanti, mosso dall’immaginazione, dai racconti altrui e dai propri sogni e aspirazioni. La scrittura di oggi è un guardare all’indietro, dando forma retrospettivamente ad appunti sparsi, fotografie ingiallite, resoconti, racconti deformati dal passaparola, più vicini al vero perché passati al setaccio di una narrazione plurale, polifonica, discordante. «C’era chi era salito sul Direct Orient cercando sé stesso e chi un amico partito prima di lui; chi inseguiva un altro dio o una nuova dimensione spirituale; chi restava ’comunque un compagno, cazzo’, e chi invece si abbandonava ai sentieri dell’io, che il suo personale non era già più politico».

C’ERA CHI ERA PARTITO perché aveva sentito delle ’peshawar’, le pillole di morfina della Merck vendute nella città pachistana a prezzo irrisorio, anticamera di una vita da junkie con la «scimmia sulla schiena»; chi invece inseguiva i kafir, la popolazione dalle origini misteriose che Bruce Chatwin aveva cercato in Afghanistan a 22 anni, nel 1962 – «sei anni prima che gli hippies lo rovinassero», scrive l’autore di Che ci faccio qui?; «c’erano musicisti, ingegneri, monaci, sballati, operai, bravi compagni e compagni che sbagliano, femministe e gay, tossici e puritani, schizzinosi e pidocchiosi, perfino nazi-maoisti o anarco-sioux». E poi c’era l’autore. Uguale agli altri, ma diverso. Il lettore se ne accorge. E lo vorrebbe come compagno di viaggio.

mercoledì 22 novembre 2017

The roof is gone: esplosioni ed evasioni letterarie

Roberta Mazzanti*
Pubblico qui il contributo di Roberta Mazzanti, una cara e vecchia amica, al Convegno "Abitare, corpi, spazi, scritture" che si è tenuto a Roma a metà Novembre organizzato dalla Società italiana delle letterate. In cui si  parla anche di Viaggio all'Eden






THE ROOF IS GONE: esplosioni nello spazio-tempo familiare
ed evasioni psichedeliche
 in alcune narrazioni  sugli anni Sessanta e Settanta del Novecento

"Look up!, The roof is gone / And the long hand moves / Right on by the hour": questi versi sono parte di un testo composto e cantato da Grace Slick – straordinaria cantautrice della scena rock a cavallo fra anni Sessanta e Settanta, solista e vocalist in gruppi famosi come i Jefferson Airplane – che ben rappresentava anche per gli amanti del rock in Italia la trascinante onda musicale psichedelica californiana. Il tetto che vola in aria per un'esplosione di passionalità che la voce e il corpo di Grace Slick esprimono con la massima potenza, lo spazio che si spalanca davanti a una donna in amore, svincolata perfino dalla forza di gravità, sono una perfetta metafora della libertà che la controcultura della West Coast di fine anni Sessanta tentava di offrire nella sua proposta di rivoluzione sociale, erotica e artistica.
Grace Slick 

Anche a noi, seguaci italiani di quelle rivolte libertarie, parevano allora antitetiche due scelte esistenziali: abitare la casa/famiglia nucleare o abitare la strada/comunità, vivendole in forme mobili e destrutturate, pauperistiche rispetto alla società dei consumi di massa che andava solidificandosi e ingabbiando chi ne faceva parte. Ho cercato di ritrovare questa antitesi in alcuni testi letterari e musicali centrati sul tema del "viaggio" che allontana dal nucleo originario – famiglia, luogo di nascita, cultura di provenienza – i giovani nati negli anni Cinquanta. Viaggi reali e mentali, esperienze psichedeliche, letture alternative a quelle canoniche, esperienze mistiche e politiche che portano far away from home, fatte dagli "occidentali" verso mete esotiche, prevalentemente verso Oriente e, in parte minore, verso le terre del Centro e Sud America.

Ho accolto così la proposta del convegno SIL 2017: intrecciando letture e ascolti musicali con riflessioni su personali esperienze legate al "sentirmi a casa" o "allontanarmi da casa", abitare in una collettività o sentirmene distante.
Evasione da spazi di borghese confortevolezza che si rivelavano angusti, soffocanti; sperimentazioni del corpo proiettato in luoghi metaforici o reali dove il tempo si snodava con ritmi differenti da quelli "di casa nostra", o addirittura sembrava essersi fermato...
Ciò significa anche riesaminare la relazione fra individuale e collettivo, nonché scavare nelle "contro-culture" di quegli anni ciò che segnava allora (e tuttora?) le differenze di genere rispetto alle possibilità e alle libertà di abitare, viaggiare, sconfinare e tornare a casa.
La mia lettura oscilla fra distacco e riconoscimento, fra varie rappresentazioni di presenti e passati, con uno sguardo critico sul passato che ho ritrovato in tre opere di scrittura ben diverse: il reportage della scrittrice statunitense Joan Didion "Slouching Towards Bethlehem" (pubblicato in origine nel 1967, poi tradotto da Delfina Vezzoli come Verso Betlemme e pubblicato dal Saggiatore nel 2008), il romanzo dell'inglese Antonia S. Byatt A Whistling Woman (pubblicato nel 2002, poi tradotto per Einaudi nel 2005 da Fausto Galuzzi e Anna Nadotti con il titolo Una donna che fischia), e il recente scritto autobiografico Viaggio all'Eden di Emanuele Giordana, giornalista e inviato speciale per il Manifesto, Internazionale, Radio3 Mondo, mio compagno di liceo, tuttora amico in un duraturo, ampio gruppo affettivo e di sostegno reciproco.

giovedì 16 novembre 2017

Viaggio all'Eden a BookCity




Scritti dalla Città Mondo

Il grande viaggio da Milano a Kathmandu ripercorso da un giornalista a distanza di 40 anni

Con Emanuele Giordana e Guido Corradi. A cura di Centro di Cultura Italia-Asia

Un viaggiatore di lungo corso, per passione e per lavoro, ritorna sulla rotta degli anni Settanta per Kathmandu: il “grande viaggio” in India fatto da ragazzo e ripercorso poi come giornalista a otto lustri di distanza. Un sogno che portò migliaia di giovani a Kabul, Benares, Goa, fino ai templi della valle di Kathmandu.

DATA:
Venerdì, 17. Novembre 2017 - 15:00
SEDE:
MUDEC - Museo delle Culture Spazio delle Culture - via Tortona 56, Milano
RELATORI:
Emanuele Giordana
Guido Corradi

Illustrazione di Maurizio Sacchi

mercoledì 15 novembre 2017

Il Califfo e Viaggio all'Eden a BookCity

Emanuele Giordana
"Viaggio all’Eden. Da Milano a Kathmandu" - Laterza

con Guido Corradi

MUDEC Venerdi ore 15









Autori Vari (Lettera22)
"A oriente del Califfo. A est di Raqqa: il progetto dello Stato Islamico per la conquista dei
musulmani non arabi"
- Rosenberg & Sellier

Sabato ore 15 Ispi Via Clerici 5

Emanuele Giordana con Massimo Campanini


venerdì 27 ottobre 2017

Il turista nudo al Salone dell'editoria sociale









Sabato 28 ottobre 2017
16.15 – 18.45 Sala A
IL TURISTA NUDO







Dal viaggio all’Eden al selfie del mondo


Ne discutono con Giuliano Battiston
Marco D'Eramo autore di Il selfie del mondo (Feltrinelli 2017)
Emanuele Giordana autore di Viaggio all’Eden (Laterza 2017)