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domenica 5 maggio 2024

L'Indonesia e un ricordo di Guido Corradi

 Incontri su paesi d'Asia. Un viaggio “intorno” all'Indonesia
 15 Maggio 2024  ore 9.30 Mudec Milano


E' il titolo scelto da Italia Asia per una giornata di incontro sul grande arcipelago. Ma la giornata è dedicata a Guido Corradi, docente di geografia del turismo e grande divulgatore della realtà indonesiana. Per partecipare bisogna iscriversi qui. La giornata inizierà proprio con un ricordo del nostro amato Guido che per molti anni ha insegnato cultura indonesiana all'Ismeo-Isiao. 

Il programma


 09.30-10.00: Registrazione dei partecipanti 
Modera Susanna Marino 
10.00-10.10: Parole di benvenuto e introduzione: Susanna Marino-Presidente IA
 10.10-10.20: Parole di benvenuto e introduzione: MUDEC
 10.20-10.30: Introduzione e Ricordo di Guido Corradi Monica Scaccabarozzi 
10.30-11.15 La sfida indonesiana Emanuele Giordana 
11.15 -11.25 Filmato sulla lingua indonesiana Guido Corradi 
 11.25 -11.40 Discussione 
11.40-12.25: La vita nelle case lunghe Giorgio Azzaroli 
12.25-13.00: La scultura in terracotta della civiltà Majapahit Bruno Gentili 
13.00-14.30 - Intervallo per pranzo 
14.30-15.15: Il Kris: lo spirito di una tradizione Vanna Scolari, Marco Briccola Asti 
15.15-16.00: Il “Teatro delle ombre” a Giava Bruno Gentili 
16.00-17.00: Teatro e maschere dall’isola degli Dei Enrico Masseroli 17.00:Discussione e Conclusioni della giornata



Qui a fianco, l'ultimo lavoro a 4 mani con Guido sull'Indonesia

venerdì 28 giugno 2019

L'Afghanistan, la moda e le donne. A Milano con qualche piacevole sorpresa

Sono sempre un po’ scettico sulle cose organizzate dagli americani sull’Afghanistan. Son dunque andato un po’ prevenuto a Milano per un “evento” organizzato da Usaid, l’agenzia di cooperazione americana, per presentare una sorta di “polo del lusso afgano”: moda, gioielli, tappeti etc. In effetti l’evento, che tutto sommato poteva avere un suo perché, mi ha dato l’idea di una delle tante operazioni di propaganda che gli americani son tenuti a fare per giustificare (e noi con loro) la nostra presenza nell’Hindukush. Più per favorire l’immagine del buon alleato che non per sostenere gli scambi commerciali degli espositori che – tra un chiacchiericcio e l’altro – ho sentito lamentarsi proprio di questo. Le fiere si fanno per vendere oggetti, insomma, non parole.

Al centro un modello di Zolaykha
Sotto, su manichino
Ciò detto l”Afghanistan Luxury Show” (che suona anche un po’ fuori luogo per un Paese che sta per festeggiare 40 anni di guerra ininterrotta e un livello di povertà notevole) è stata però un’occasione piacevole almeno per chi, come me, non compra e non vende ma guarda soltanto. Con alcune piacevoli sorprese. Conoscevo già Azezana e le sue sciarpe incredibilmente raffinate. Ho anche visitato il suo laboratorio a Kabul e ho visto come lavora un’equipe di donne con antica e raffinatissima tecnologia al telaio. Di Zarif Design invece avevo solo sentito parlare. L’atelier è a Kabul a Sherpur ma non l’ho mai visitato. Una sorpresa dunque veder sfilare queste lievi e bellissime modelle afgane (o afgano-americane) coi suoi capi che hanno un valore aggiunto che va spiegato.

Zolaykha Sherzad ha preso il chapan, un tipico mantello maschile, e l’ha trasformato in un capo femminile. Non è uno scherzo fare una cosa del genere in una società tradizionale, pur se i capi di Zolaykha son destinati a un pubblico d’élite. Significa trasporre nella moda il coraggio del cambiamento. Introdurre una confusione di genere che travalica il genere e mescola maschile e femminile. Bello, oltreché interessante e coraggioso.

La giornata è stata l’occasione di altri piacevoli incontri: la mia amica Soraya d’Afghanistan, nipote di re Amanullah e, come lui, amata dalle gente semplice perché la principessa si dà da fare per promuovere il lavoro delle donne afgane. Senza retorica e con piccoli gesti quotidiani, come raccontare quello che fanno nei tanti incontri dove viene invitata. Poi ho rivisto Basir, un afganone alto alto che gestisce Samarkand, ristorante orientale alla Bovisa in cui mi riprometto di andare al più presto. La sua cucina mescola Marco Polo e la Via della seta, piatti afgani con la tradizione dell’Asia centrale. Infine ho avuto modo di stringere la mano a due persone che ho solo letto o ascoltato alla radio: Atai Walimohammad (“Ho rifiutato il paradiso per non uccidere” storia della sua vita pubblicata con Multimage) che sta mandando alle stampe un romanzo nientemeno che con Feltrinelli. E Lorenzo Cremonesi, inviatone del Corsera, uno che ha fatto la storia del giornalismo italiano con un coraggio da leone. L’ho incrociato spesso ma non ci eravamo mai presentati. Ora il suo giornale gli preferisce la storia del bikini di qualche modella o gli amorazzi dei calciatori, ma chi ha letto i suoi articoli o lo ha ascoltato a Radio Popolare sa che i bikini passano, i grandi racconti no. Son tornato a casa soddisfatto. Grazie Usaid.

mercoledì 12 giugno 2019

La Cambogia al Teatro Parenti di Milano


TEATRO FRANCO PARENTI (Milano)
venerdi 14 giugno 2019
ore 18
OLTRE IL CINEMA .Tasselli d'Arte

SOKSABAY Il coraggio di Marie
Di Floriana Chailly
in sala l'autrice e Emanuele Giordana, giornalista, racconteranno della Cambogia di oggi

Il cortometraggio:

SOK SABAY in lingua Khmer significa felicità  ed  è davvero una oasi nel traffico caotico di Phnom Phen.E' una Associazione no-profit fondata  dagli anni 90 da Marie Cammal, coraggiosa infermiera francese con una  lunga esperienza nei campi profughi  in Thailandia, Hong Kong e Singapore,  una comunità di bambini e giovani violati e maltrattati  che Marie cura personalmente. Qui l'educazione, nutrita di buon cibo, di musica, ballo, sport e attività come yoga e aikido aiuta i bimbi e i ragazzi a riprendere forza, speranza e serenità. Il governo-regime appena confermato di  Hun Sen  comincia già a prendere di mira   le associazioni  benefiche e Marie vuole garantire ai suoi  attuali 45  protetti  gli insegnamenti privati di musica, yoga e sport ,  perchè le scuole pubbliche sono ancora teatro di una educazione autoritaria. Per questo cerca aiuti anche in  Europa e sostegno morale. Nel 2004 Time Magazine ha nominato Marie Cammal  tra i 27 Eroi europei. Ma lei dice sempre che i veri eroi  sono i bambini.

Nella foto: le cellette della prigione khmer rossa di Tuol Sleng. A malapena ci sta un uomo disteso. E' il contraltare alla realtà di oggi a Sok Sabay

venerdì 31 maggio 2019

Mario Dondero. Un uomo, un racconto. A Milano il 3 giugno


Milano PhotoWeek | Mario Dondero. Un uomo, un racconto

Fondazione ISEC vi invita all’incontro dedicato al lavoro fotografico di Mario Dondero, nell’ambito di Milano PhotoWeek, a partire dal suo ultimo volume di immagini dedicate al porto di Genova.




Introduce e modera:
• Monica Di Barbora, Fondazione ISEC

Intervengono:
• Tatiana Agliani, ricercatrice
• Sergio Bologna, ricercatore free lance
• Emanuele Giordana, giornalista
• Uliano Lucas, fotografo

Durante l’incontro verrà presentato il dvd Calma e gesso. In viaggio con Mario Dondero insieme al regista Marco Cruciani. In collaborazione con Libreria della famiglia, Sesto san Giovanni

Lunedì 3 giugno 2019, ore 17,30
Fondazione ISEC, Villa Mylius, Largo La Marmora 17, Sesto San Giovanni-Città metropolitana
Info: comunicazione@fondazioneisec.it

martedì 14 maggio 2019

Il tradimento dei curdi


Il 16 maggio alle ore 18 alla Casa della Cultura di Milano, Maria Novella De Luca racconterà con le sue immagini la guerra dei curdi  (a destra il suo scatto "Il pane di Kobane").

 In collegamento skype Alessandro De Pascale. Un appuntamento promosso da Italia-Asia


Incontri di fotogiornalismo

Racconterò del mio articolo per Il Reportage sulle  tracce di ciò che resta  dei khmer rossi in Cambogia e su un progetto (fallito) del governo di fare dei luoghi della loro resistenza finale  una sorta di tour turistico dell'orrore a fini propagandistici.

A sinistra: offerte votive sulla tomba di Pol Pot, il fratello numero 1. Qualcuno crede che lo spirito del vecchio possa dare i numeri giusti per tentare la fortuna. Forse nei vicini casino sulla frontiera con la Thailandia.




giovedì 22 novembre 2018

La settimana della moda

Delhi, Washington, Zagabria ma anche Milano, Torino, Bolzano. Sono solo alcune delle città dove, con modalità diverse, lavoratori e attivisti della Campagna mondiale “Turn Around, H&M!”, mette nel mirino H&M, al secolo Hennes & Mauritz, colosso multinazionale svedese di abbigliamento e vendita al dettaglio nota per il fast-fashion. L’azienda (a sinistra un modello), che con consociate e marchi diversi opera in 69 Paesi con oltre 4.500 negozi reali e una diffusa attività sul web, impiega direttamente circa 160mila persone ma ha al suo servizio una manovalanza diffusa che conta almeno 850mila lavoratori e lavoratrici cui aveva promesso un salario dignitoso entro fine anno. La Campagna mira a diffondere consapevolezza, che riguarda anche ogni singolo compratore di ogni singolo capo di abbigliamento, sul mancato impegno di H&M su cui in settembre aveva già pubblicato un rapporto cui la società aveva risposto con sdegno ma senza in realtà poter esibire i salari dignitosi promessi e rimasti al palo.

Si tratta dunque di una nuova fase della Campagna che da oggi sino a fine mese cercherà di sensibilizzare soprattutto i consumatori. Si inizierà in due città europee: Londra e Milano – capitali internazionali della moda – per proseguire in almeno 24 città nei prossimi giorni. In molte di quelle città ci sono negozi o poli logistici di H&M, ma anche le teste di una filiera di fabbriche e fabbrichette sparse nelle pieghe della globalizzazione mondiale. Una rete fittissima che non esclude il nostro Paese. “Mai avrei immaginato che H&M mi avrebbe stravolto la vita”, ha scritto alla Campagna una lavoratrice che confeziona pacchi di abbigliamento per H&M nel polo logistico di Stradella, in Lombardia. “Nell’enorme magazzino in cui lavoro il turno iniziava alle 4,30 della mattina con nessuna certezza dell’orario di uscita. Tutto era possibile, 4 ore di lavoro come 12”. E’ una donna che ha chiesto l’anonimato per il semplice motivo che XPO, l’azienda che gestisce il polo logistico, ha intentato cause a 147 lavoratori e al sindacato per via delle lotte e delle proteste sulle condizioni di lavoro.

La famiglia di una lavoratrice tessile indiana.
Molto lontana dai vestiti che produce
La mobilitazione in Italia comincia da Milano con un flashmob con i delegati FILCAMS CGIL per raccogliere firme davanti a un negozio H&M del centro. Un altro flashmob con raccolta firme di fronte a un negozio H&M si terrà invece a Bolzano con il sostegno di OEW Organizzazione Per Un mondo solidale. A Torino infine, ci sarà un intervento aperto alla cittadinanza organizzato dall’associazione Hòferlab alla Casa della Cultura di San Salvario.

La settimana globale di mobilitazione – spiegano ad Abiti Puliti, una delle associazioni capofila della Campagna – segna il quinto anniversario delle promesse non mantenute fatte da H&M. L’azienda ribatte che “Con la nostra strategia di salario equo e solidale lanciata nel 2013, raggiungiamo più di 600 fabbriche e 930.000 lavoratori del settore abbigliamento, il che significa che abbiamo superato il nostro primissimo traguardo”. Ma secondo la Campagna, l’azienda non solo non ha rispettato l’impegno assunto ma non si capisce come possa affermare di aver superato i suoi obiettivi. “Chiunque può farlo, se rivendica anche il diritto di modificare l’obiettivo iniziale come meglio crede. Ma non permetteremo che tale ipocrisia passi inosservata”, risponde in una nota la ricreatrice e attivista slovena Neva Nahtigal dell’ufficio internazionale della Clean Clothes Campaign. “Il modello di business di H&M – aggiunge Deborah Lucchetti di Abiti Puliti - sta mettendo sotto pressione i lavoratori e le lavoratrici a diversi livelli della catena di fornitura. Ma chi cuce nelle fabbriche, chi smista i pacchi nei punti logistici e chi è impiegato nei negozi di distribuzione, tutti hanno diritto a un salario dignitoso e a giuste condizioni di lavoro”.

La raccolta delle firme è importante, sottolineano alla Campagna, perché è indice di consapevolezza, oltreché di solidarietà, da parte dei consumatori che così comprendono come funziona la catena di fornitura fino al prodotto finito: da chi taglia e cuce sino a chi impacchetta nei poli logistici o vende nei negozi. La petizione lanciata nell’ambito della campagna “Turn Around, H&M!” ha già raccolto oltre 135.000 firme.

martedì 13 novembre 2018

Sconfinamenti a Book City

Presentazione del volume

"Sconfinate"

Milano Book City

Sabato 17 novembre 2018

ore 12

 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Sala Lettura
Viale Pasubio 5





Guarda tutto a Programma 

martedì 16 ottobre 2018

La mia banda suona il rock (a Est)

Dal 23 al 27 ottobre l'Università degli Studi di Milano ospita la mostra Quando infuriava il rock. Il ‘68 all’est. Dissenso e controcultura, un paesaggio inedito dell'opposizione culturale nell’Europa dell’Est e delle sue forme negli anni Sessanta.  Si annuncia interessante.

Va ricordato un periodo particolare che inizia alla fine degli anni Sessanta: nel 1968 l’URSS e alcuni paesi dell’ex Blocco sovietico furono scossi da eventi come la primavera di Praga e le proteste studentesche in Polonia e in Jugoslavia. Il '68 orientale però non fu solo un anno di repressioni, propaganda aggressiva e violente proteste, ma anche un luogo di controcultura di cui furono protagonisti gruppi dissidenti e pacifisti e movimenti artistici e musicali. Nonostante il controllo e la repressione del dissenso politico di quei Paesi,  arrivarono le suggestioni occidentali che si fusero con le tradizioni locali e diedero vita a esperimenti innovativi.

La mostra presenta immagini e documenti che illustrano gli eventi salienti della scena politica e culturale est-europea nel 1968 e negli anni immediatamente successivi.




Dal 23 ottobre al 27 ottobre 2018
Milano, Università degli Studi
Atrio Aula Magna
Via Festa del Perdono 7
Inaugurazione 23 ottobre 2018 ore 11,00
a cura di Carla Tonini, docente di Storia dell’Europa Orientale all’Università di Bologna, progetto grafico di Martino Gasparini.


La mostra è la seconda tappa del progetto: La libertà viaggia con la carta, sponsorizzato da Memorial Italia e Comieco.
I materiali provengono dai seguenti archivi:
Memorial, Mosca
Robert-Havemann-Gesellschaft, Berlin
Hungarian Rockmuzeum, Budapest
Fondo Jiří Pelikán, Archivio storico della Camera dei Deputati, Roma

domenica 8 aprile 2018

Viaggio all'Eden (via Milano)


Presentazione con la preziosa guida di un amico che fece quel viaggio con me: Guido Corradi, geografo, docente e autore di testi di geografia e professore a contratto in Bicocca su geografia del turismo

lunedì 26 marzo 2018

Viaggio all'Eden (via Mas)


Asia - Viaggio ciclo al
MAS - Museo Arte e Scienza di Milano
Via Quintino Sella, 4, 20121 Milano MI
Telefono: 02 7202 2488

“Viaggio all’Eden, da Milano a Kathmandu”
Laterza

Lunedì 26 marzo, ore 18.15

Con Guido Corradi ed Emanuele Giordana





Il racconto, tra memoria e fascinazione orientale, del mitico viaggio in Asia che migliaia di giovani europei compivano negli anni Settanta aprendo la strada al turismo di massa sulle rotte indiane. Il libro e l'autore raccontano l'atmosfera d’allora durante la partenza a Milano e le varie tappe di quella che per molti assomigliò a una via crucis, per altri a un viaggio alla scoperta d’un continente ancora praticamente sconosciuto. Ma, ritornandoci quarant'anni dopo da giornalista, Giordana riflette anche su come sia cambiata l'Asia e su quel nuovo tipo di turismo che, oltre al fascino, cercava in Asia le risposte a una società in crisi - tra ribellione e voglia d’evasione - che Marcuse aveva definito "a una dimensione".
Un libro di viaggio ma anche vagamente celebrativo dell'epopea del Sessantotto.
L'autore ne discute con il geografo Guido Corradi.

sabato 24 marzo 2018

Viaggio all'Eden (via Maurizio Sacchi) il 25 marzo

Forse qualcuno che ha avuto tra le mani Viaggio all'Eden, avrà notato che il libro si apre con una mappa del tragitto da Milano a Kathmandu, disegnata per Laterza da Maurizio Sacchi.
E' stato quello uno degli spunti per Maurizio per ripescare dalla sua memoria le immagini di un viaggio fatto anche da lui nei favolosi Settanta.

Questi (uno dei quali riprodotto qui sotto)  e altri acquarelli sono  domenica 25 marzo  in mostra alla Cascina Linterno a Milano - zona Baggio (pagina fb: Cascina Linterno). Si trova in Via Fratelli Zoia, al numero 194.

 Ci saranno 18 acquarelli per la Festa di Primavera. Diario visivo di due anni di natura fra Grecia e Italia...e di un Viaggio all'Eden....




giovedì 27 luglio 2017

Viaggio all'Eden: venerdi 28 a Milano

Cosa fu davvero il Viaggio all’Eden? Cosa eravamo noi, protagonisti inconsapevoli di un’epopea in
cui ognuno faceva la sua strada e il suo trip, parola inglese che significa viaggio in senso lato: a piedi, in macchina o con qualche mezzo psicotropo? Cosa siamo stati veramente? Fuor di dubbio fummo un pezzo di quell’avanguardia giovanile che sconvolse il mondo tra gli anni Sessanta e Settanta. Fuor di dubbio di quell’avanguardia fummo la frangia più anarchica e libertaria. Ma, alla fine della fiera, fummo anche l’avanguardia del turismo di massa e - proprio noi che viaggiavamo con consapevolezza, anticipando di trent’anni il turismo sostenibile ecofriendly - fummo anche gli araldi di una globalizzazione della valigia nel frattempo divenuta trolley. Quel vasto movimento di arrivi e partenze è senz’altro una risorsa ineludibile per tanti Paesi, ma è stata ed è – come un po’ abbiamo raccontato – anche il segno della sua rovina, della fine di un sogno tropicale...


Venerdi 28 luglio alle ore 19 al Rob de matt di Milano Via Enrico Annibale Butti 18 (traversa di viale Jenner) letture di Carlina Torta da Viaggio all'Eden

mercoledì 10 maggio 2017

Anime dell'Islam

LE DIVERSE ANIME DELL'ISLAM

Ciclo di conferenze organizzato dal 27 aprile al 25 maggio 2017
dalla Casa della Cultura, in collaborazione con il Centro di cultura Italia-Asia






“L'Islam in Afghanistan”
Giovedì 11 maggio, ore 21.00
Relatore: Emanuele Giordana
curatore del volume "A Oriente del Califfo: la conquista dello Stato islamico dell'islam non arabo", collettanea di Lettera22 per Rosenberg&Sellier in libreria a maggio

“L'Islam in Indonesia”
Martedì 16 maggio, ore 21.00
Relatore: Antonio Cuciniello

“Sufismo e confraternite in Turchia nel XX secolo”
Giovedì 25 maggio, ore 18.00
Relatrice: Anna Maria Martelli

Sede degli incontri: Casa della Cultura – Via Borgogna 3, Milano
MM1 San Babila - Ingresso libero
Per informazioni: 02 79.55.67 – 02 76.00.53.83 - segreteria@casadellacultura.it
Siti web di riferimento
Centro di cultura Italia-Asia: www.italia-asia.it
Casa della Cultura: www-casadellacultura.it

Associazione Casa della Cultura – Via Borgogna 3 – 20122 Milano (MM1 – San Babila)
02 795567 – 02 76005383 – fax 02 76008247
e-mail: segreteria@casadellacultura.it - www-casadellacultura.it
C.F. 80115850150 – P.IVA 13307640154

martedì 28 febbraio 2017

Appuntamenti jihadisti il 1 marzo (a Milano)


--------------- Milano ore 18 ------


Arcipelago jihad. Lo Stato islamico e il ritorno di al-Qaeda
domani a 1 marzo, 2017@18:00–19:30
un libro di i Giuliano Battiston
Quartiere Isola, in via Carmagnola 4 angolo via Pepe. 

con Andrea Carati, Università degli Studi di Milano
Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance
Emanuele Giordana, giornalista e saggista
ed Elisa Giunchi, Università degli Studi di Milano

Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, scrive per quotidiani e periodici tra cui “l’Espresso”, “il manifesto”, “pagina99” e “Lo straniero”. Esperto di Afghanistan, si occupa di islamismo armato, politica internazionale e globalizzazione. Per le edizioni dell'Asino ha pubblicato i libri-intervista Zygmunt Bauman. Modernità e globalizzazione (2009) e Per un’altra globalizzazione (2010).



 -----------------     ...più tardi a Seregno -------------

Incontro “Dentro il Jihadistan”
Perchè l’islam, non è il nemico
1 marzo 2017
Sala Minoretti
Circolo Culturale San Giuseppe
Via Cavour 25, Seregno

L’incontro verrà introdotto da Alberto Rossi (Pres. Il Caffè Geopolitico), e moderato in maniera
attiva da Lorenzo Nannetti (Resp. Scientifico Il Caffè Geopolitico).
Relatori: Emanuele Giordana (Giornalista e scrittore) e Arturo Varvelli (Analista, ISPI)
Gli orari verranno gestiti in maniera flessibile dai relatori e dal moderatore
21.00 – 21.15 Presentazioni e introduzione ospiti (A. Rossi)
21.15 – 22.15 interventi (circa 25 minuti totali per relatore)

Moderatore della serata sarà Alberto Rossi
La sala dove si svolge l’incontro è all’interno di una zona chiusa al traffico, è possibile parcheggiare
comunque nei pressi di via Cavour, nei pressi dell’incrocio con Corso Matteotti.